Il Comune di Inveruno vedrà sorgere nei pressi di via Cavour, in un ex campo agricolo tra un’area residenziale e il cimitero, un nuovo piccolo polmone verde: la superficie complessiva di 12.704 mq ospiterà 2.291 piante di cui 1.197 alberi (farnia, cerro, ciliegio, acero campestre e frassino maggiore) e 1.094 arbusti (caprifoglio peloso, evonimo, corniolo e ligustro).

Il progetto, la cui piantagione e manutenzione è a cura di Cooperativa Officina, prevede un’area boscata attraversabile da un percorso su erba che collega via Petrarca e la rete di mobilità lenta esistente e un filare di 29 esemplari di frassino meridionale lungo il percorso ciclopedonale. Il tutto all’interno di un interessante sistema di spazi aperti che dalla campagna si inseriscono nel contesto urbano mantenendo un canale di continuità ambientale ed ecologico con il contesto.

“Per noi Forestami è stato una manna, perché come amministrazione noi già da una decina d’anni abbiamo incominciato a cercare di riforestare il nostro territorio, però i primi interventi sono stati molto faticosi. Mentre da quando c’è Forestami, che è intervenuto sia in fase di progettazione quindi aiutandoci a individuare e a progettare tutti gli spazi e i terreni disponibili da parte del Comune, nel giro di soli tre anni siamo riusciti a fare tre interventi: questo è il secondo e il terzo lo faremo il mese venturo.”

Maria Zanzottera, Assessora all’Urbanistica del Comune di Inveruno

I cittadini al lavoro presso la piantagione.

↑ I cittadini al lavoro presso la piantagione.

Abbiamo chiesto a Silvio Barera, Consigliere delegato all’ambiente, perché è importante il coinvolgimento dei cittadini nella fase di messa a dimora delle piantine. 

“È importantissimo da un punto di vista della sensibilizzazione alla cittadinanza. Spesso noi ci troviamo in una situazione dove i boschi li troviamo già fatti e non sappiamo come siano nati. L’esperimento di oggi dà l’idea della fatica che serve per avere un bosco, che serve partire da piantine piccole, il rispetto che poi va portato per anni, perché prima che diventino un bosco autosufficiente, che può quindi essere usufruibile da tutti, ha bisogno delle cure. L’idea di coinvolgere i cittadini nel primo step va proprio in questo senso, cioè quello di far capire che con poca fatica di tutti si può ottenere molto per il futuro.”

Silvio Barera, Consigliere delegato all’ambiente del Comune di Inveruno

Un momento dalla messa a dimora delle circa 2.300 piante.

↑ Un momento dalla messa a dimora delle circa 2.300 piante.

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