Il 2023 si è aperto con la nomina di Enrico Calvo, nuovo Project Manager Forestami. Calvo ha maturato una lunga e preziosa esperienza professionale come dirigente in ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) e prima in ARF (Azienda Regionale Foreste), occupandosi in ambito regionale e nazionale di pianificazione forestale e di gestione di foreste.
È co-autore per Terre di Mezzo di CamminaForeste in Lombardia.

Lo abbiamo incontrato per una breve intervista in cui ci ha parlato della sua visione e delle principali linee strategiche su cui intende lavorare.

Quali sono gli assi strategici su cui intende concentrarsi per far crescere il progetto di forestazione urbana della Città metropolitana di Milano?

Credo che dopo questi primi anni di attività possa essere utile e opportuno fare il punto del processo che si è attivato e comprendere meglio i possibili sviluppi per il futuro.
In questo tempo ho messo al centro del mio interesse l’ascolto delle esperienze e delle persone che in Forestami e con Forestami hanno lavorato e credo sarà sempre necessario cogliere le buone idee, o le sane critiche, per sviluppare al meglio il progetto.
Forestami è un progetto molto ambizioso: la mia attenzione sarà dedicata a promuovere e sostenere ogni azione utile perché si sviluppi in modo ampio, diffuso sul territorio della Città metropolitana, coinvolgendo il più possibile comuni, parchi, associazioni, categorie, aziende, scuole, cittadini, per costruire consapevolezza ed agire, ognuno per quanto può, per un interesse comune.

In uno scenario complesso e allargato, sono molti gli stakeholder di Forestami: come intende mantenere e incrementare il dialogo con loro?

Credo che il progetto Forestami debba consolidarsi e affermarsi come un progetto di comunità. In questo senso tutti sono necessari ed importanti, in ogni luogo e di qualsiasi provenienza.
Sarà mia cura, quindi, cercare di costruire relazioni rispettose dei ruoli e di ciascuna funzione, dedicando anche spazio e tempo perché l’incontro tra tutti gli stakeholders possa essere continuo e durevole.
Mi piacerebbe immaginare, per esempio, un appuntamento annuale di incontro di tutti i soggetti coinvolti nel progetto, per far crescere ancora di più una cultura di attenzione e cura per il verde e di confronto e proposte per lavorare insieme.

Quali sono le sue priorità per i prossimi mesi?

Immagino di poter lavorare su tre fronti.
Da una parte la conoscenza di quanto fatto fino ad ora, verificando anche le condizioni degli impianti realizzati, le modalità operative e migliorando i sistemi di monitoraggio dei risultati. Dall’altra, sostenere lo sviluppo del progetto nella relazione con i partners, attivando anche nuove iniziative destinate a target diversi (scuole, cittadini, formazione per amministratori e tecnici comunali, …).
Infine, la messa a punto di un progetto complessivo pluriennale, che declini strategicamente lo sviluppo di Forestami ed individui azioni ed interventi in una visione unitaria e vasta.

Qual è la sua visione da qui al 2030?

Mi piace pensare che nel 2030 si potrà fare questa dichiarazione:
“Con l’incremento del 5% di copertura verde nelle città e nel territorio provinciale, le aree verdi costituiscono un’infrastruttura ecologica che contribuisce a mitigare la crisi climatica nei centri urbani, a garantire ed espandere la biodiversità nel territorio, ad offrire spazi di benessere fisico, mentale e spirituale agli abitanti.
Il ruolo delle aree verdi è riconosciuto negli strumenti urbanistici comunali, che promuovono una cura attiva e pianificata, al fine di garantire l’ottimale erogazione dei servizi ecosistemici ad esse connessi, che rappresentano l’indicatore di efficacia del governo territoriale.
La consapevolezza del valore delle aree verdi è diffusa nella popolazione, che contribuisce in modo attivo a prendersene cura, con iniziative specifiche di associazioni, scuole, organizzazioni professionali, agricoltori, imprenditori, singole famiglie e cittadini.”