Cinquant’anni fa, il 5 giugno nel 1972 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituiva lan Giornata Mondiale dell’Ambiente. Oggi questa cinquantesima giornata ha, più che mai, un’importanza capitale per noi e per le future generazioni. Perché il nostro ambiente – e teniamo a sottolineare nostro – sta attraversando una stagione critica, ormai da tempo, per un insieme di fattori che concorrono a metterlo a dura prova: il riscaldamento globale da un lato, con l’aumento delle temperature medie che incrina la capacità di adattamento dell’uomo e della natura; la perdita di habitat per molte specie che sono a rischio di estinzione e gli elevati livelli di inquinamento che avvelenano aria, terra e acqua.
Cosa fare dunque?
Il Corriere della Sera ha dedicato una due giorni di approfondimenti – Agire per il clima – alla lotta al cambiamento climatico, tredicesimo obiettivo dell’Agenda 2030 che – come ha evidenziato Mario Tozzi – dipende ed è conseguenza dall’attività dell’uomo.

In questo contesto si è inserito l’intervento di Stefano Boeri – presidente del nostro Comitato Scientifico – che ha parlato del bisogno estremo che abbiamo di alberi, una consapevolezza fortunatamente ormai diffusa. Gli alberi – ha detto – fanno ciò che nemmeno la tecnologia più efficace riesce a fare così bene: assorbire l’anidride carbonica che produciamo.
Nei decenni passati abbiamo dimenticato di capire e di ricordarci quanto gli alberi siano importanti: portare gli alberi nelle città oggi, sostituire le distese di parcheggi e di cemento con filari alberati, connettere habitat verdi è un esempio non solo di attenzione al mondo vegetale ma un vero e proprio atto di sopravvivenza, che è all’origine del progetto Forestami, ma anche di altri progetti di forestazione urbana che stanno sorgendo nelle principali città italiane.

E il concetto di rete e di connessione è importante proprio per dar vita a una rete tra tutti i progetti a livello nazionale: connettere le oasi della biodiversità, i parchi naturali, i parchi regionali, affinché queste connessioni circondino le città o meglio le attraversino è e sarà fondamentale per moltiplicare esponenzialmente i benefici che derivano dal piantare alberi. Perché sono le città che hanno in carico la maggior produzione di CO2. Lavorare su se stesse, questo devono fare le città, per non essere espulse dal mondo naturale ma anzi, con l’obiettivo di integrarsi sempre di più con la natura, alimentando la diffusione di nature-based solutions nei nostri centri urbani.

La recente nascita della Fondazione per il Futuro delle Città va proprio in questa direzione ed è l’orizzonte nazionale di Forestami: con la direzione scientifica di Stefano Mancuso, la Fondazione vuole contribuire in modo sostanziale al contrasto al cambiamento climatico, dove un progetto che ha gettato basi e radici nell’area milanese potrà fungere da modello per una scala nazionale. La vera sfida è e sarà sempre di più quella che si gioca nelle città.

#OnlyOneEarth, #SoloUnaTerra, è il tema e l’hashtag ufficiale della campagna per la Giornata mondiale dell’Ambiente 2022, che esorta ad un’azione collettiva su scala globale per proteggere il nostro pianeta e per il bene della specie umana che lo abita.

Edoardo Vigna a colloquio con Stefano Boeri, durante Agire per il Clima, la due giorni organizzata dal Corriere della Sera in occasione della cinquantesima Giornata Mondiale dell'Ambiente.

↑ Edoardo Vigna a colloquio con Stefano Boeri, durante Agire per il Clima, la due giorni organizzata dal Corriere della Sera in occasione della cinquantesima Giornata Mondiale dell'Ambiente.