Un concerto per sette piante soliste, sassofono e orchestra: è Green Fantasy, commissionato dalla Fondazione Società dei Concerti al compositore Piergiorgio Ratti, in programma mercoledì 18 maggio alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano, con il sassofonista Jacopo Taddei e l’Orchestra Filarmonica di Benevento diretta da Matthieu Mantanus.

Green Fantasy, progetto che ha il patrocinio di Mite – Ministero della Transazione Ecologica, ERSAF e Forestami e il sostegno di Fondazione Banca del Monte di Lombardia e di Regione Lombardia, porta in scena sette piante autoctone (una ginestra, un carpino bianco, una lantana, un abete rosso, un ontano nero, un nocciolo, un melo), con l’obiettivo di fare ascoltare al pubblico in sala il suono delle foreste lombarde. L’opera nasce dalla volontà di sensibilizzare ed educare il pubblico al rispetto del patrimonio naturale del nostro pianeta attraverso l’arte, tenendo presente gli obiettivi definiti dall’Onu nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Per comporre Green Fantasy Ratti, diplomato in oboe e laureato in Fisica, ha studiato i meccanismi di interazione delle piante con l’ambiente circostante; è possibile ottenere una “risposta sensoriale” dalla pianta stimolandola in diversi modi: illuminandola, dandole acqua oppure toccandola. Per misurare la risposta della pianta agli stimoli esterni, Ratti ha utilizzato sensori specifici, collegati ad un trasduttore da lui programmato in C++, per generare dei sintetizzatori di suono. In funzione della quantità e del tipo di input, la pianta risponde con una variazione di qualche parametro. Il sistema progettato da Ratti traduce in suono i segnali elettrochimici prodotti dalle piante le quali, se sollecitate in maniera corretta, rispondono con l’emissione di suoni, diventando così vere e proprie “singing plants”.

Saranno i percussionisti a stimolare le piante, illuminandole con una torcia, secondo le indicazioni previste in partitura. La risposta delle piante sarà sempre diversa; la loro musica, infatti, varia secondo i cambiamenti di luce, l’ora del giorno, i livelli di ossigeno e persino in risposta ai movimenti nella sala da concerto. Green Fantasy si rigenera ad ogni performance, confermandosi un’opera unica e irripetibile per gli otto solisti e l’orchestra.