NOME COMUNE: Gleditsia

NOME BOTANICO: Gleditsia triacanthos

La Gleditsia è una specie originaria dell’America del Nord, appartenente alla famiglia delle Fabacee e alla sottofamiglia delle Caesalpinioideae, le cui essenze sono caratterizzate da foglie minute e pennate. Il nome del genere deriva dallo studioso tedesco J. G. Gleditsch, direttore dell’Orto Botanico di Berlino a metà 700. Triacanthos, denominazione specifica, è legato al greco ákantha, che significa spina: allude alle punte acuminate di cui il tronco della Gleditsia è ricoperto.

La Gleditsia ha un tronco lungo e dritto, delicato e fragile davanti alle forti folate di vento. La corteccia, grigia, si copre di spine tripartite con l’età. Da questa caratteristica peculiare la pianta prende il soprannome di Spino di Giuda: non solo il tronco, ma anche i rami, sono infatti coperti di speroni appuntiti e lunghi sino a 15 cm, tendenzialmente di colore rosso porpora. Dal tronco si dipartono i rami, con un’attaccatura irregolare, che rendono la chioma ampia quanto diradata e “disordinata”. Il portamento espanso si mitiga verso la cima, che risulta quasi appiattita.

Come altre Caesalpinioideae, la Gleditsia ha foglie composte, costituite da numerose e piccole fogliette ellittiche, attaccate simmetricamente al segmento centrale. Possono essere paripennate o bipennate, caratteristica che muta secondo l’età dell’esemplare. Di un colore verde tenue, la chioma muta di un giallo acceso e dorato in autunno: ciò rende la pianta estremamente vistosa ed elegante. Ogni esemplare porta fiori unisessuali (i maschili e i femminili sono entrambi giallo-verdi, e si distinguono per dimensioni e lunghezza) e bisessuali. Queste ultime infiorescenze sono a grappolo, e pendono quasi come un amento: colorate di bianco, a volte di verde, sprigionano un profumo leggero e dolce.

La Gleditsia produce frutti vistosi: baccelli di colore bruno a forma di spirale, contorti su se stessi e sinuosi. Possono raggiungere i 40 centimetri di lunghezza, e contenere decine di semi per ciascuno. Nei paesi nordamericani di cui la specie è originaria, con i frutti si prepara un liquido dolciastro detto “honey” (e per questo la pianta è definita honey locust); in alternativa, i semi possono essere consumati alla stregua di lenticchie o altri legumi, o ancora essere tostati per produrre un particolare caffè. A differenza di altre fabacee, la Gleditsia non fissa azoto: è tuttavia una pianta rustica, resistente all’inquinamento come a temperature calde e fredde.

L’acqua si increspa nel vento gelido, raffreddando il petto del viaggiatore
il muschio copre le ossa della battaglia, e smuove il cuore
in riva al fiume, un albero solitario – si sa che legno è
ora come allora, si va alla foresta degli spini di Giuda.

Yang Wanli, poeta della Dinastia Song

Le illustrazioni della rubrica Arborea. Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata

↑ Le illustrazioni della rubrica Arborea. Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata