Qual è il miglior periodo per piantare nuovi alberi e perché? Con che criteri vengono scelte piante giovani invece che esemplari più adulti e sviluppati?
Gli alberi sono esseri viventi che crescono se vengono curati e trattati bene, e soffrono se l’ambiente in cui vivono non è adatto alle loro caratteristiche. Le piante vanno messe a dimora tra l’autunno e l’inverno, nel periodo di riposo vegetativo, quando le funzioni vitali sono rallentate per affrontare la stagione meno favorevole, con la perdita delle foglie e il fermo della crescita. In questo modo le piante possono adattarsi meglio all’ambiente per farsi trovare pronte in primavera e riprendere appieno le funzioni vitali, riavviando il processo di crescita testimoniato dalla nascita delle foglie nuove.
Le cosiddette piante “forestali” sono piantine alte dai 50 ai 70 centimetri, cresciute in vivaio per circa 3/5 anni secondo la specie: vengono utilizzate per realizzare nuovi boschi, in quanto subiscono meno lo stress causato dallo spostamento dal vivaio alla zona di messa a dimora definitiva, rispetto a piante più sviluppate.
Sappiamo che il periodo estivo è critico anche per la sopravvivenza delle piante. Quali difficoltà si trovano ad affrontare le nuove piantagioni durante l’estate e cosa viene fatto per ovviare alle difficoltà intrinseche?
L’estate è il periodo più critico per la sopravvivenza delle piante, in particolare per i primi tre anni dall’impianto, e a maggior ragione da qualche anno a questa parte, a causa dei lunghi periodi di siccità e di violenti fenomeni atmosferici che distruggono il fogliame. Le temperature elevate e la siccità si affrontano con adeguate “irrigazioni di soccorso” per garantirne la sopravvivenza che solo successivamente, all’inizio dell’autunno, potrà essere verificata. In questo momento (luglio) alcune piante che possono sembrare morte hanno in realtà perso la prima foglia e, se aiutate con idonee irrigazioni, metteranno la seconda foglia e continueranno a vegetare. In ogni caso, le piante che non sopravviveranno all’estate verranno sostituite.
C’è qualcosa che i cittadini possono eventualmente fare per coadiuvare?
Tutti noi dobbiamo imparare a convivere con la realtà che l’avvio di un bosco costituisce, per consentirgli di svilupparsi adeguatamente: accettando di vedere un prato con l’erba alta (che non è sinonimo di incuria o abbandono, ma che consente agli insetti e ad altri piccoli animali di trovare rifugio e habitat); evitando di strappare le retine (shelter) che proteggono le piante dai roditori e da altri animali; evitando di togliere i pali-tutori che sono indispensabili per la corretta crescita delle piante. Ed è anche importante che i cittadini – qualora ne vengano a conoscenza o ne siano consapevoli – segnalino eventuali danni, o problemi dovuti ad attacchi parassitari.
Quali sono le attività programmate durante il periodo estivo, quando le piantagioni non vengono effettuate?
Durante il periodo estivo, oltre alle irrigazioni, viene tagliata l’erba per evitare che diventi troppo alta, intervenendo soprattutto sulle piante allergeniche come l’ambrosia, che viene tagliata prima che vada in fiore per tre volte l’anno, Si eseguono inoltre gli interventi per il controllo della verticalità delle piante, sostituendo o raddrizzando i tutori per evitare che la pianta cresca in modo non conforme e adeguato.