NOME COMUNE: Ontano nero
NOME BOTANICO: Alnus glutina
L’ontano appartiene alla famiglia delle Betulacee, ed è quindi imparentato con betulle, carpini e noccioli. Il termine Alnus, che indica il genere, proviene probabilmente dalla lingua celtica (lan, ovvero “presso le rive”), e dimostra la preferenza di questa specie per i terreni umidi. L’ontano si individua spesso, infatti, lungo i corsi d’acqua e i ruscelli. La specie glutinosa – ovvero collosa, appiccicosa – rivela la vischiosità di foglie, rami e gemme negli esemplari d’età più giovane.
L’ontano nero è presente in Europa, nel Nord dell’Africa, in Asia minore e orientale; di ampia diffusione, è una specie pioniera, ovvero capace di colonizzare terreni dismessi. Si è detto della sua “affiliazione” con l’acqua: spesso infatti lo si incontra in terreni paludosi, o di recente esondazione – in ogni caso, è elemento caratteristico della vegetazione cosiddetta riparia. Questo anche in virtù del suo apparato radicale espanso, che fortifica materialmente il terreno (rendendolo più saldo e sicuro) e lo arricchisce di nutrimenti. L’ontano è una pianta azoto-fissatrice, e fra le sue radici nodose si annidano i batteri rhizobium, che trasformano l’azoto atmosferico in ricche sostanze per la pianta e per le sue vicine.
Ha un tronco dritto ed eretto, con ramificazioni che si dipartono già dalla base. Tendenzialmente si attesta sui 10 metri di altezza, anche se può arrivare sino a 25. La sua corteccia, verde-bruna, ha numerose fessure longitudinali. Ha foglie caduche e picciolate, di forma ovale o comunque tondeggiante. Il margine presenta dentellature arrotondate e irregolari. La pagina fogliare superiore è glabra e verde chiaro, mentre quella inferiore è più scura, e presenta dei tomenti color rosso ruggine.
L’ontano presenta fiori sia maschili che femminili sullo stesso esemplare; questi si trovano separati, però, sui rami. I femminili hanno una forma ovale e sono di colore rossiccio, mentre i maschili si raccolgono in un amento pendente, che può raggiungere i 10 centimetri di lunghezza, dal tono giallo. La pianta fiorisce fra febbraio e marzo. Seguono dunque i frutti, raccolti in piccole pigne legnose. Dentro, vi si trovano numerosissimi e piccoli acheni alati – meccanismo che ne favorisce la diffusione, tramite l’azione del vento e di animali.
Impiegato spesso nel mantenimento degli ecosistemi di fiume, e utile contro dissesti idrogeologici, l’ontano è anche apprezzato per il legno. Quando tagliato, appare di un colore giallo o arancione, e diviene rosso una volta stagionato. Veniva storicamente usato per manufatti destinati alla sommersione: dalle palafitte alle fondazioni degli edifici di Venezia. La sua corteccia contiene invece numerosi principi attivi, primi fra tutti i tannini: ed è stato a lungo utilizzato come antinfiammatorio e febbrifugo.
Io sono una viola e un ontano, / il secco e il morbido nella carne. / La viola contorce il suo lume / sui fianchi duri dell’ontano, / e si specchiano nell’azzurro fumo / dell’acqua del mio cuore avaro.
Pier Paolo Pasolini

↑ Le illustrazioni della rubrica Arborea - Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.