NOME COMUNE: Orniello
NOME BOTANICO: Fraxinus ornus
L’orniello appartiene alla famiglia delle Oleaceae (famiglia che deve il suo nome al più esteso genere, Olea, a sua volta denominato così a partire dall’albero dell’olivo, in greco élaia, che al genere appartiene). Chiamato scientificamente fraxinus ornus, è detto anche orno, o frassino da manna – nome della sua linfa. Di altezza medio-alta (può infatti superare i dieci metri), viene più spesso cresciuto a cespuglio.
Forse proprio da questo portamento cespuglioso e arbustivo il genere fraxinus prende il nome: si ipotizza infatti che questo derivi dal verbo greco frasso, ovvero difendo, o ancora assiepo. Originario delle regioni mediterranee, in Italia è ampiamente diffuso, e cresce oltre i duemila metri di altitudine. Essenza piuttosto rustica, si adatta bene a numerosi tipi di terreno, e sopporta sia i climi caldi che i più rigidi (sopravvive anche a venti gradi sotto zero).
L’orniello ha un tronco dritto, eretto e dal portamento regolare; le ramificazioni si espandono solamente nella parte medio alta del fusto. La sua corteccia è liscia e grigia, e va riempiendosi di rughe e scanalature con l’età. Il legno è piuttosto pregiato, come per il vicino frassino: non è, tuttavia, egualmente resistente. La chioma è fitta e densa, data la presenza di numerosi rami inseriti nel tronco ad angolo, che crescono per direzioni opposte e dunque spesso s’intersecano. L’orniello ha foglie composte, formate cioè dai 5 ai 9 segmenti fogliari, dalla forma ovale. Il loro margine è seghettato, e la dentellatura piuttosto irregolare di fogliolina in fogliolina.
Questa essenza produce fiori in grande quantità: e va ricoprendosi come di un secondo manto oltre quello fogliare, di colore bianco o ancora crema. Le infiorescenze sono riunite in “pannocchie”, che crescono lungo l’apice terminale del ramo. Estremamente profumati, attirano numerosi insetti. A questi segue poi il frutto, samara lunga circa un centimetro. Di colore rossastro, tendenzialmente scuro, questa rimane sulla pianta lungo tutto l’inverno.
Dall’orniello si estrae la manna, sua peculiare linfa. Anche per questo l’albero viene coltivato in molte regioni: qui in Italia, è facile trovarlo a coltura in Sicilia e in Calabria, mentre in Toscana viene utilizzato a sostegno delle piante di vite. L’estrazione della manna è una pratica che, con tutta probabilità, deriva dal mondo islamico. Avicenna la descriveva come rugiada dolce, proveniente dalla terra di Corassan (in Persia). Se ne trova altra testimonianza in un testo del 1080, composto dal vescovo di Messina. Leggero purgante medico, è anche un cosmetico naturale, e apporta benefici all’apparato respiratorio. Si può inoltre usare come dolcificante naturale, ed è spesso raccomandata, per via delle sue virtù terapeutiche, in pediatria.
«È ancora specie di Frassino l’Orno, il quale noi in Toscana chiamiamo Orniello e alcuni altri Orneglosso, per produrre egli quel seme, che chiama Serapione Lingua avis, come lo produce anchora il Frassino»
Pietro Andrea Mattioli (1501-1578), medico senese

↑ Le illustrazioni della rubrica Arborea - Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.