La città statunitense di Atlanta si è storicamente guadagnata il nome di “città nella foresta” (city in a forest), o “paradiso verde” (tree heaven). Il soprannome ha messo radice per un semplice motivo: la fitta chioma che sembra ricoprire tutto il nucleo urbano, formata dalla popolazione di alberi disseminata lungo tutto il suolo cittadino. Eppure, la rapida espansione demografica sembra mettere a rischio questo verde mantello. Nasce così Trees Atlanta, ONG la cui missione è bilanciare sviluppo umano e sviluppo arboreo.

La rigogliosa copertura arborea della città filtra sostanze inquinanti, abbassa la temperatura media di tutta l’area urbana, ospita una notevole biodiversità. Minacciata dall’uomo – direttamente attraverso urbanizzazione, pavimentazione, cementificazione, e indirettamente per via delle progressive forti piogge e siccità – è ora sotto la tutela di un ampio piano di rimboschimento. Se dagli anni ’70 agli inizi degli anni Duemila la tree canopy era diminuita di circa il 50%, il Trees Atlanta Strategic Plan mira ad invertire la tendenza, e proteggere i 550 acri di vegetazione. Trees Atlanta viene in realtà fondata già nel 1985 – e da allora persegue con costanza la sua attività di piantumazione e tutela del verde, regalando alla propria città migliaia di alberi da ombra. Di decennio in decennio, la ONG è stata poi affiancata da altre associazioni, comunità cittadine, e non ultimo dal governo stesso di Atlanta.

La strategia dispiegata da Trees Atlanta, e dalle realtà che vi collaborano, è multifocale: se il primo obiettivo è di mantenimento (proteggere il tree heaven, e la sua robusta copertura arborea), un altro fondamentale intento è quello di accrescere la rete di attori coinvolti. Parliamo quindi di partnership virtuose, ma anche di sensibilizzazione dei privati – adulti e più giovani -. Il portale dell’associazione invita, ad esempio, a prestare dimora alle molte specie di uccelli che transitano lungo la città.

Per creare corridoi verdi, si può non solo regalare alberi alla propria cittadina, ma anche certificare il proprio cortile come vero e proprio santuario della fauna selvatica (previa soddisfazione di alcuni requisiti, che garantiscano ai volatili che nidificano un più comodo e naturale riparo).

Trees Atlanta è entrata poi in dialogo con 40 scuole, cui fornisce servizi educativi, incontri mirati e workshop. Formare i giovani adulti significa infatti garantirsi una cittadinanza maggiormente partecipativa, attenta a temi quali sostenibilità ed ecologia.

Alleato maggiore di Trees Atlanta è Atlanta BeltLine: parallela organizzazione senza scopo di lucro, attiva nella costruzione di parchi e sentieri verdi. Questi vengono visti non solo come opportunità per tutela ed implementazione di fauna e flora, ma anche come luoghi d’incontro, mete di gite e tour, angoli dedicati ad attività fisica e più generale benessere. Sono più vie – viene spiegato al pubblico dall’associazione BeltLine stessa – per giungere a uno stile di vita sano, a un miglioramento generale della qualità della vita e, non ultimo, a una più salda connessione del tessuto sociale.

La comunità di Atlanta è storicamente legata alla propria vegetazione, così come alla propria fauna; una familiarità che ritroviamo nel nome del tradizionale Dogwood Festival, o Festival del Corniolo: fiera di arts and crafts, evento di celebrazione che si tiene in aprile, quando i cornioli (specie autoctona) sono in fiore. Un omaggio che la città rende alle proprie radici e alle proprie chiome – quelle stesse per cui tutta la comunità cittadina si “batte”.