NOME COMUNE: Acero riccio
NOME BOTANICO: Acer platanoides
L’Acero riccio è un’essenza originaria del continente europeo; il nome acer è un vocabolo latino che indica la durezza, ed è probabilmente un riferimento alle caratteristiche del suo legno. Un’altra ipotesi, invece, vuole che acer alluda all’asprezza dei lobi delle foglie, che sono infatti molto appuntiti nella maggior parte delle specie. Questo è soprattutto valido per l’Acer platanoides, dai lobi dentati in modo particolare.
Albero spontaneo in molti boschi di latifoglie, e spesso coltivato anche a scopo ornamentale, l’acero riccio è una specie rustica: lo si trova in ambienti umidi (boschi di latifoglie, dove è presente anche l’acero pseudoplatanus), ma resiste anche bene in zone urbane, caratterizzate da fumi e inquinamento. Ha una crescita rapida, e raggiunge dai 20 ai 30 metri d’altezza: di media longevità, vive all’incirca per 150 anni.
Dal portamento svettante, ha un tronco diritto, dalla corteccia piuttosto chiara; la chioma, di forma ovale e allungata verso l’alto, è composta da foglie decidue, di un colore verde chiaro. Queste sono di dimensioni notevoli (arrivando sino a 15 cm d’ampiezza): hanno cinque lobi, più o meno profondi ma dentati. La loro punta è tendenzialmente ricurva, o, appunto, arricciata, e da questa sua qualità viene appunto il nome di acero riccio. Ha un picciolo rossastro, così come sono rossastri i rametti più giovani. La chioma, in autunno, si colora di rosso vivo.
Prima delle foglie (si parla quindi di marzo-aprile) emergono i suoi fiori, con lunghi peduncoli. Di tonalità giallo-verde, sono riuniti, come avviene nel genere acer, in corimbi. Seguono poi i frutti, in settembre-ottobre. Sono due samare gialle o verdi di modesta lunghezza (dai 3 ai 5 cm) che, insieme, creano un angolo piatto.
Il fogliame del platanoides è particolarmente decorativo: se ne sono selezionate numerose varietà, con sfumature particolari, che vanno normalmente dal rosso intenso (della varietà detta, non a caso, purple) al rosso crema. Il suo legno è piuttosto pregiato, e si usa per intarsi e manufatti di rifinitura.
Simili a sciabole saracene / pendono a grappoli i frutti dell’acero. / C’è silenzio nella stanza delle armi, / non le agita il grido del mondo
Wilhelm Lehmann