Il nostro viaggio alla scoperta dei progetti di forestazione urbana più interessanti prosegue e atterra ad Halifax, Canada. Più grande centro del paese a est della città di Quebéc, Halifax è capitale della provincia della Nuova Scozia. Come tutta questa zona oceanica, il suo clima è senza ombra di dubbio estremamente variabile e certamente un rischio per la cittadina: eppure di questa forte variabilità Halifax fa il suo punto di forza, e decide di incanalarla nel suo progetto di rimboschimento urbano.

«La diversità naturale delle specie arboree, la loro interconnessione con l’attività umana, rendono le foreste urbane sistemi complessi e dinamici». Scommettere dunque tutto sulla variabilità ecologica del verde e della fauna che il verde abita; sulle tessiture virtuose che si creeranno con le rispondenti attività tutte umane: è questa speranza che muove il progetto, in embrione già nel 2001 ma attualizzatosi tra 2003, 2006 e 2012, e poi con l’Urban Forest Master Plan.

Obiettivo principale è garantire un futuro sostenibile per le foreste di Halifax, e di conseguenza per gli abitanti della cittadina, che ne beneficeranno in termini di qualità dell’aria e generale benessere psicofisico. Migliorare non solo la qualità, ma anche la diversità del verde urbano e suburbano, per garantire il parallelo sviluppo di comunità sane, attente all’ambiente e al delicato equilibrio che ogni ecosistema incarna e rappresenta. 

Il Master Plan è effettivamente espressione della socialità di Halifax nella sua interezza: la municipalità si è attivata per raccogliere i necessari finanziamenti dal basso, ha organizzato momenti d’incontro e di condivisione, e ancora workshop per ascoltare l’opinione pubblica e stendere linee guida attraverso i feedback ricevuti. Ne è nata una capillare ricerca – che ha comportato, per esempio, l’inventario di tutti gli alberi della città, realizzato nel 2008.

E i benefici sono presto stati registrati: Halifax conta ad oggi una tree canopy del 43%. 157mila alberi sono stati messi a dimora per via diretta, e circa 552mila rigenerati in modo naturale, grazie al ciclo virtuoso instauratosi: la presenza di alberi forti e sani ha garantito un suolo più accogliente e sicuro, e un generale rifiorire di specie altrimenti a rischio. Il progetto, insomma, finisce per dar luogo a una maggiore biodiversità, di cui beneficia la città tutta: in termini di sicurezza, di rinnovate possibilità educative e di svago, e ancora come possibile attrattiva turistica. 

Inoltre «negli scorsi decenni, molte cittadine del Canada hanno adottato dei piani di gestione delle foreste urbane: tuttavia si tratta di una scienza ancora emergente e in costruzione, e molti piani risultano avere vita breve, od essere carenti in aree chiave»: forse anche per questo Halifax coinvolge periodicamente i propri abitanti in questionari e masterplan, così da non lasciare mai punti nevralgici scoperti. E da apprendere, sempre di nuovo, come e dove intervenire – dal basso: un po’ come avviene nel mondo vegetale, che non ha realmente organi e strutture centralizzate; ogni pianta riceve infatti informazioni su ciò che la circonda in modo diffuso: ogni avviso coinvolge il corpo “verde” nella sua interezza.

Si è arrivati così alla costruzione di un tessuto sociale più forte, unito nella collaborazione verso una città più rigogliosa (e maggiormente al sicuro anche rispetto a cambiamenti climatici inattesi, inondazioni ed erosione delle coste!). E che forse potrà essere d’esempio per molti altri management plans del verde cittadino.