Take me to the river.

Il South Platte è la principale fonte d’acqua per il Colorado orientale: ha permesso a una zona inospitale e arida di divenire sito per una fiorente attività agricola. La porzione chiamata South Platte River Corridor si estende dalla città di Denver alla contea di Adams: è un sito che è stato a lungo rinomato per la sua alta biodiversità, comprendendo fiume, pianura alluvionale e numerosi stagni, che sono “casa” di molte specie animali (fra cui il Pellicano Americano) e vegetali (Olmo siberiano, salice, pioppo “cottonwood”). Proprio per preservare questo territorio tanto ricco è nata nei primi anni ’90 la South Platte River Initative, che promuove la rinascita di questo “intermezzo” fra mondo urbano e mondo selvatico: la città di Denver è in particolare chiamata – assieme a enti governativi, privati e organizzazioni senza scopo di lucro – a tutelare e riabilitare ben 33 siti dismessi lungo le 11 miglia del corridoio fluviale.

Principio cardine di questa iniziativa sembra essere quello dell’ibridazione: il fiume – non come spartiacque ma punto di congiunzione tra l’antropico e l’incolto – diventa occasione per congiungere attività ricreative (quali eventi didattici, che coinvolgano la comunità nel suo intero) e protezione della biodiversità in tutto il suo splendore. Si cerca così di bilanciare più istanze: il naturale transito della fauna selvatica, il miglioramento della qualità dellacqua, la sicurezza pubblica (rispetto a esondazioni e alluvioni), la domanda di attività umane. La città di Denver lavora per assicurarsi che il South Platte River Corridor sia restaurato come risorsa naturale, diventi motore economico e stimolo per gli abitanti delle zone circostanti – quartieri periferici, tendenzialmente a basso reddito -, e rimanga anche attrattiva di scala nazionale.

Numerosi gli obiettivi principali dell’Initiative: anzitutto dimostrare come i siti prima dismessi possano essere riqualificati per diventare luogo di “dialogo” attivo con il fiume e le sue specie – una zona che ora versa in condizioni non ottimali potrebbe invece “sfociare” in quel che si definisce un corridoio verde, capace di rivitalizzare il territorio circostante; creare spazi pubblici lungo il fiume, attraverso un metodo di restaurazione virtuoso, che divenga modello per le altre regioni; incoraggiare un buono sviluppo economico, anche grazie ai nuovi posti di lavoro aperti dal progetto stesso; rivitalizzare, non ultimo, anche le comunità che sul fiume affacciano.

Si prevede che il progetto porterà a un miglioramento della qualità dell’aria (che, come in ogni grande città in espansione demografica, è interessata da un progressivo peggioramento, a causa di smog e inquinamento). Denver sta inoltre applicando grandi sforzi per una maggiore efficienza energetica: si punta dunque a ridurre il consumo di energie fossili, e ci si affida, nella costruzione dei nuovi edifici lungo il fiume, sul rinnovabile e sul verde, così da garantire una minore impronta ecologica per tutta la città e il suo circondario.

By perceiving ourselves as part of the river, we take responsibility for the river as a whole: questo lo “slogan” (citazione del politico e autore ceco Vaclav Havel) che la South Platte River Initative ha scelto per descriversi al pubblico, e per invitare alla collaborazione. “Vogliamo che il South Platter River Corridor sia conosciuto e amato dai cittadini e della città e della contea di Denver. Se ci prendiamo cura del nostro fiume, proteggiamo le sue risorse naturali e ne ripristiniamo bellezza e qualità, questo fornirà alle generazioni presenti e future opportunità inesauste ed ineguagliabili di educazione e divertimento”, scriveva la Commissione incaricata nel proprio manifesto del 1995. Una cooperazione di più individui e associazioni a favore del benessere di più specie e più ambienti: e che, per ora, ha portato a grandi risultati.