Antonella Andretta, Nicoletta Toffano

Parco Nord Milano, l’anima verde della metropoli – Biblion Edizioni

Uno spazio verde di 800 ettari, tra i più grandi d’Europa, esempio maggiore di forestazione urbana in Italia: è Parco Nord Milano, protagonista de L’anima verde della metropoli. Storia di una sfida vinta, il libro pubblicato per i tipi di Biblion edizioni, che racconta nascita e sviluppo di un parco sorto al posto di uno spazio di periferia urbana rimasto vuoto (o malamente utilizzato) fino agli anni Ottanta.

Le due autrici, Antonella Andretta e Nicoletta Toffano – in un lavoro di ricerca durato più di tre anni – hanno scavato negli archivi, intervistato persone e protagonisti di una storia lunga cinque decadi (a cavallo tra la fine del XX secolo e i giorni nostri), per dar vita a una storia avvincente, un saggio che ripercorre le vicende che hanno portato all’ideazione, progettazione e realizzazione di quello che è stato definito come un “verde miracolo a Milano”.

Quattro capitoli, come quattro movimenti di una sinfonia, tessono la storia di un parco frutto della volontà caparbia e della potenza immaginifica degli inizi, dove vederlo laddove non c’era è stato l’elemento chiave e la grande intuizione dei suoi ‘padri fondatori’: concepito nel 1967, Parco Nord Milano è tante storie insieme, parallele; è natura, storia, urbanistica, partecipazione, socialità; e il libro intende raccontare e approfondire proprio questi aspetti. Un ruolo particolare è dedicato all’architetto Francesco Borella, colui che del Parco è considerato l’artefice, che ha dato forma e sostanza a un perimetro vuoto e che ha contribuito con la sua diretta testimonianza alla realizzazione del libro.

Libro prezioso perché ci racconta della cura che ogni albero piantato richiede, e dell’amore e della tenacia di molte persone che questo parco lo hanno fortemente desiderato e voluto, come luogo accogliente, aperto, inclusivo: non solo importante per il numero di alberi, per la copertura arborea e i servizi ecosistemici generati, ma anche e soprattutto per la sua vicinanza al territorio e per il valore dell’accessibilità che ha sempre fatto da guida a tutti gli interventi. 

Grande importanza ricopre la parte iconografica del volume, che aiuta il lettore pagina dopo pagina a visualizzare la profonda trasformazione del territorio: da immagini storiche della prima metà del Novecento, alle planimetrie e ai progetti originali dagli Anni Sessanta in poi, a documenti dattiloscritti, testimonianze manoscritte e soprattutto fotografie (in bianco e nero e a colori).

E poi ci sono Michelangelo Antonioni, Adriano Celentano, il rospo smeraldino… aneddoti e curiosità popolano e arricchiscono le pagine di un libro che vuol essere anche omaggio a tutte le persone che ogni giorno, da decenni a questa parte, hanno contribuito e contribuiscono all’esistenza di uno spazio pubblico, anima verde di una metropoli che ha bisogno di esempi di questo genere per guardare al futuro. Il valore del libro è forse proprio questo: raccontare anche a chi è giovane oggi il parco, la sua genesi, la sua storia, le persone che lo hanno voluto e creato, le battaglie che sono state condotte, per non darlo, mai, per scontato.

“La speranza di vivere in un territorio non più separato dalla foresta, ma che la accoglie come parte integrante di sé. La speranza di imparare dagli alberi una diversa concezione del tempo, per saper impostare oggi il futuro che vorremo tra cinquanta o cento anni; la speranza di accorgersi che avere cura della foresta è il miglior investimento (a livello individuale e di amministrazione pubblica) per il benessere delle persone che la frequentano; la speranza che le “soluzioni basate sulla natura” siano anche soluzioni ai problemi sociali delle città, contribuendo a una comunità più uguale, più giusta, più solidale, più attiva e consapevole nell’autodeterminare il proprio destino.”

dalla Presentazione di Giorgio Vacchiano