Hermann Hesse
Il canto degli alberi – Ugo Guanda Editore
Poeta, romanziere, pittore, Nobel per la letteratura nel 1946, Hermann Hesse ne Il canto degli alberi si fa appassionato e prolifico interprete di questi apparentemente silenziosi protagonisti della vita naturale. Faggi, castagni, magnolie, betulle, tigli, querce e molte altre essenze – in una raccolta di poesie, brevi racconti e prose – ci parlano attraversando stagioni ed età della vita. I luoghi del cuore frequentati ogni anno, osservati, descritti, scandagliati da Hermann Hesse prendono vita e nuove sfumature, grazie al suo sguardo amorevole e alla penna attenta che svela o riscopre dettagli, suoni, rumori, l’importanza e il significato degli svettanti esemplari verdi che lo circondano.
La vista degli alberi mi toccava molto più profondamente. Vedevo ognuno di loro vivere la sua vita isolata, formare la sua corona caratteristica e gettare la sua ombra particolare. Mi sembravano eremiti e combattenti, più affini alle montagne, poiché ognuno di loro, soprattutto chi stava più in alto, doveva condurre la sua lotta silenziosa e tenace per sopravvivere e crescere, contro il vento, il tempo e la roccia. Ognuno doveva portarsi il suo fardello e avvinghiarsi al terreno, e per questo ognuno aveva la sua forma caratteristica e le sue ferite particolari. … Mi guardavano come guerrieri e risvegliavano nel mio cuore riverenza e timore.
Niente pare essere più sacro ai suoi occhi: attraverso gli alberi è la stessa antica legge della vita a parlarci, e a rivelarci attraverso i più piccoli particolari l’eterno. Hesse li paragona a persone solitarie, ad amici, che nella loro silente immobilità hanno pur sempre qualcosa da dirci e da insegnarci: gli alberi paiono quasi consapevoli di quanto la vita sia irta di ostacoli e difficoltà, ma anche capaci con la loro forza muta e immobile di essere semplicemente ciò che si è, di avere la forza di essere se stessi e di rinnovarsi dopo ogni spoliazione. E’ questo forse il messaggio più intenso e il parallelismo che Hesse suggerisce nei suoi scritti: l’accettazione consapevole da parte dell’uomo di ciò che si è, del ciclo vitale e delle leggi della natura.
Gioca la tua partita, non fare resistenza,
Lascia che tutto segretamente accada.
Lascia che il vento ti porti via
E verso casa ti trascini