NOME COMUNE: LIGUSTRO GIAPPONESE 

NOME BOTANICO: LIGUSTRUM LUCIDUM

Il Ligustro è una pianta tipicamente arbustiva, diffusa prevalentemente come ornamentale: il suo portamento cespuglioso è adatto alla decorazione di viali, o a recintare cortili. È piuttosto resistente all’inquinamento, il che favorisce ancora il suo uso lungo le strade trafficate, come alberatura stradale.

Se cresciuto ad albero, può in realtà raggiungere i 20 metri di altezza, svolgendosi in un’ampia ramificazione verticale. Il tronco presenta una corteccia grigio scura, che con l’età si punteggia di fessure. I rami, tendenti invece al verde, sono estremamente flessibili: una probabile etimologia fa derivare il nome del Ligustro dal verbo latino ligare, in riferimento alla pratica della legatura a cui il suo legno ben si presta.

Le foglie, coriacee e lucide (non è infatti un caso che la specie venga chiamata lucidum, data la sua luminosità), sono di un verde vivo su entrambe le pagine, anche se quella inferiore è tendenzialmente più chiara. Si caratterizzano per una lamina ovale, dalla punta acuta, che piega verso il basso. La nervatura che le percorre è molto evidente, e spesso può apparire – come accade anche al picciolo – di colore rosso.

Ha fiori piccoli e bianchi, che sono riuniti in pannocchie o a gruppi piramidali. Fiorendo in aprile-maggio, sprigionano un profumo tanto intenso quanto dolce, perfetto richiamo per gli insetti da impollinazione. Produce poi una bacca di forma sferica, del diametro di 2 cm, che a maturità diventa nero-violacea. Nell’antichità era usata come colorante naturale: anche la corteccia del ligustro ha proprietà tintorie (ne risulta una sfumatura tendente al giallo).

L’origine della specie Ligustrum è sia europea che asiatica: alcune sue varietà sono infatti autoctone (un’altra etimologia vuole che il nome dell’albero indichi proprio la Liguria); mentre altre, tra cui appunto il ligustro giapponese, provengono da Cina, Giappone e Corea, e sono giunte in Europa solo al termine del XVIII secolo.

Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere mezzo seccate agguantano i ragazzi qualche sparuta anguilla: le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

I limoni, Eugenio Montale

Le illustrazioni della rubrica Arborea. Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.

↑ Le illustrazioni della rubrica Arborea. Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.