Henri David Thoreau
Walden, Vita nel bosco – Feltrinelli
“Costruisciti un mondo tutto tuo”, scriveva Emerson nel 1836. Sembra quasi rispondere a questo invito l’amico e discepolo Henry David Thoreau, che una decina d’anni dopo abbandona la propria città natale, Concord, per cominciare la sua proverbiale Vita nei boschi. Walden è il resoconto di come recuperare il contatto con la natura (un’avventura durata due anni), diventato a tutti gli effetti un manifesto per i movimenti ecologisti e ambientalisti a venire.
La narrazione dell’esperienza di solitudine ‘selvaggia’ ma rigenerante di Thoreau si sviluppa quasi per suggestioni: descrizioni vivide di lepri, scoiattoli e tuffoli – che nulla hanno da invidiare al moderno documentario – lasciano il passo a conversazioni con passanti e visitatori della capanna, e a sezioni maggiormente tecniche (come la capanna è effettivamente stata costruita: quanto sono costati i suoi materiali). Ne risulta un insieme composito, vario e variopinto, fedele alla vita brulicante che attorno al lago di Walden probabilmente si percepiva.
Attraverso le pagine di Walden ci si muove proprio come in un bosco, procedendo a tentoni, esplorando sentieri, e prestando tutti i propri sensi alla vitalità di quel che ci circonda, quasi un implicito invito al lettore a percorrere un simile cammino sulla via della propria, personale foresta.
O forse il ritmo eclettico che si respira nel testo proviene da una simbiosi genuina con la natura, dall’ascolto rispettoso dei suoi tempi ciclici, dei suoi esuberi e delle sue esitazioni? Perché quel che in fin dei conti Thoreau ci regala è questo: uno sguardo profondo e limpido – come limpide e profonde sono le acque dell’omonimo lago – sul mondo naturale, sulla saggezza che ci proviene dal rinnovarsi delle stagioni. Un mondo che non necessariamente è quello selvaggio, altero e lontano, ma che si trova più spesso a portata di mano… vogliamo seguire dunque il suo invito?
“Ho imparato questo, almeno, dal mio esperimento: che se uno avanza fiducioso nella direzione dei suoi sogni, e si sforza di vivere la vita che ha immaginato, incontrerà un successo inatteso nei momenti più comuni. Se avete costruito dei castelli in aria, il vostro lavoro non deve andare perduto: è lì che devono stare. Ora metteteci sotto delle fondamenta.”