Grande il coinvolgimento nei confronti del progetto Forestami da parte dei privati cittadini e significativi i segnali provenienti dal mondo delle imprese: sono 514.763 gli euro raccolti da Forestami – al 31 gennaio 2021 – per finanziare i progetti di forestazione urbana identificati grazie alla ricerca condotta dal Politecnico di Milano, con il supporto di Fondazione Falck e Sistemi Urbani.
Oltre 1000 i donatori, la maggior parte privati cittadini, che credono nel futuro verde del nostro territorio, e nel valore che il piantare nuovi alberi ha sia da un punto di vista ambientale che sociale ed economico. Molteplici i vantaggi di un percorso di forestazione urbana articolato e ben progettato: con le giuste connessioni ecologiche tra le diverse aree verdi, i benefici apportati saranno maggiori così come il contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici.
Abbiamo intervistato Martina Gerelli, 32enne, milanese, sensibile e attiva nel campo della sostenibilità ambientale e nell’attenzione ai comportamenti eco-rispettosi. Ecco cosa ha voluto condividere con noi in merito alla sua donazione.

Come sei entrata in contatto con il progetto Forestami e cosa ha in modo particolare colpito la tua attenzione?
Ne ho sentito parlare per la prima volta su Radio Deejay. Forestami ha avuto subito presa su di me perché l’ho trovato un progetto al passo coi tempi, ben strutturato e che riguarda la città in cui vivo e sono cresciuta. Ritengo che sostenere iniziative sul territorio in cui si risiede, si vive, si lavora renda la persona che dona più partecipe della donazione in sé. Almeno, per me di solito è così :).
Da follower a donatrice, che cosa ha fatto “scattare la molla” della partecipazione?
La molla è scattata grazie a molteplici input. Di base sono sempre stata attenta all’ambiente, ma la mia sensibilità è aumentata negli ultimi anni. Il 2020 mi ha reso molto più responsabile da questo punto di vista: nei mesi più caldi della pandemia, quando il mondo è oggettivamente cambiato e ha ripreso a respirare, ho avuto modo di riflettere più profondamente su tematiche come l’inquinamento globale o la deforestazione e su certi comportamenti, tipicamente occidentali e consumistici, decisamente non amici dell’ambiente. Così ho deciso, nel mio piccolo, di fare di più, sia provando a cambiare certe mie abitudini quotidiane che sostenendo progetti concreti; la mia donazione per Forestami fa parte di questo percorso.
Qual è il tuo ‘message in the tree’, il messaggio che uniresti al dono di un albero?
Dal momento che sono un’accanita lettrice, affiderei il mio “message in the tree” alle parole di un filosofo ecologista e scrittore, Henry Thoreau, che nel piccolo diario Ascoltare gli alberi scrive:
Una lontana betulla bianca, ritta su una collina contro il cielo bianco e brumoso, sembra, con i sui ramoscelli sottili, così distinti e neri, un millepiedi che si arrampichi in paradiso.