Madrid si colloca ai primi posti tra le capitali verdi europee con più di due milioni di abitanti, con una percentuale di verde che supera i 20 metri quadrati per abitante e un polmone eccezionale come La Casa de Campo, 1700 ettari di estensione, il più vasto parco urbano della Spagna. Il patrimonio verde di Madrid è enorme e vario, con una vasta superficie occupata da parchi e aree verdi, ma distribuiti in modo disomogeneo; considerando solo le aree comunali, Madrid supera i 6.000 ettari di verde. Inoltre, ha quasi 2.000.000 di alberi di proprietà comunale, 260.000 dei quali situati su strade pubbliche (una delle città con più strade alberate del mondo, più del 50% del totale per più di 2.600 chilometri). Se consideriamo anche le aree private si raggiunge la cifra di 5.700.000 alberi sul territorio cittadino.

Per valorizzare, migliorare, implementare questo patrimonio, la municipalità di Madrid si è dotata di un Piano per le Infrastrutture Verdi e la Biodiversità, che si inserisce in una visione più ampia, coinvolgendo anche i temi della gestione delle risorse energetiche e delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici. E’ un insieme di documenti in cui vengono stabilite strategie e linee guida con proposte e azioni riguardanti le aree verdi della città, con l’obiettivo di ottenere il massimo beneficio ambientale possibile.

Sono state individuate 16 soluzioni ad elevato potenziale di replicabilità, con l’obiettivo di mettere in comunicazione i grandi spazi verdi e gli elementi naturali di Madrid. Il piano ha incluso per la prima volta la biodiversità nella pianificazione strategica delle infrastrutture verdi, tenendo conto della sostenibilità.

Data la forte crescita e densificazione della città, le facciate, le coperture verdi, i tetti raffrescanti (ridipintura delle coperture con colori chiari) diventano strategici per garantire una parte di verde in ogni quartiere, assorbire parte dell’inquinamento acustico e garantire isolamento agli edifici dai picchi di temperatura.

Altre soluzioni riguardano la naturalizzazione delle infrastrutture, con la conversione di grandi arterie autostradali e sistemi di connessione e viabilità pubblica in grandi parchi lineari – così come dei vuoti urbani – andando a mitigare l’inquinamento prodotto dal traffico. Queste azioni, si è visto, possono anche incoraggiare le persone all’utilizzo di mezzi alternativi di trasporto e a stili di vita più sani.

Inoltre particolare attenzione è stata dedicata al tema della permeabilità dei suoli, perché la città possa fronteggiare meglio gli eventi meteorologici estremi e le precipitazioni improvvise: rinaturalizzazione degli argini, permeabilizzazione delle superfici, inserimento nella pianificazione urbana di zone cuscinetto per inondazioni temporanee, insieme con la bonifica e ri-naturalizzazione delle aree degradate sono alcuni dei driver principali del documento madrileno.

All’elaborazione del Piano hanno partecipato tutti gli attori coinvolti: tecnici comunali del verde, distretti, associazioni di quartiere, ricercatori, sindacati, aziende, consulenti indipendenti, gruppi sociali, con una forte partecipazione e prendendo il considerazione i suggerimenti arrivati durante il periodo di informazione al pubblico che ha avuto luogo nei mesi precedenti la pubblicazione.

La città ha anche pubblicato il Catalogo delle Specie arboree di Madrid, un punto di riferimento per le future piantagioni di alberi: la conoscenza delle qualità biologiche, delle condizioni di coltivazione e dei valori paesaggistici di ogni specie diventano strumenti fondamentali per i progettisti e per i gestori.

Alla fine del 2020 si è dato inizio nella zona nord-orientale di Madrid alle prime piantagioni del bosque metropolitano, un corridoio verde di 75 chilometri che costeggerà e abbraccerà la città di Madrid per migliorare le condizioni ambientali e per fornire maggiori e più salubri opportunità per il tempo libero. 

Pianta aerea della cintura verde che dovrebbe essere piantata nei prossimi 12 anni intorno a Madrid.

↑ Pianta aerea della cintura verde che dovrebbe essere piantata nei prossimi 12 anni intorno a Madrid.