NOME COMUNE: CACHI
NOME BOTANICO: DIOSPYROS KAKI
Il cachi o kaki, originario dell’Asia orientale, è una tra le più antiche piante da frutto coltivate dall’uomo (era nota ai cinesi più di 2000 anni fa); fu introdotto in Europa solo alla fine del Diciottesimo secolo.
Il nome scientifico – Diospyros kaki – deriva dal greco dall’unione delle parole diòs e pyròs, letteralmente “grano di Zeus“.
Detto anche melo d’Oriente, è stato chiamato dai cinesi albero delle sette virtù
→ per la sua longevità
→ perché protegge dal sole grazie alla grande ombra che crea
→ perché non viene attaccato da parassiti
→ perché è un ottimo legno da ardere in caso di necessità
→ perché offre agli uccelli una ramificazione ideale per nidificare
→ perché garantisce sostanze concimanti al terreno circostante, grazie all’abbondante caduta di fogliame
→ e non da ultimo perché è decorativo e ornamentale, grazie alla sua chioma folta, irregolare, di foglie verde brillante, che in autunno si trasforma assumendo nuances dorate.
Produce frutti di forma tondo-ovale, dalla buccia liscia al tatto ricoperta di cera, di un vivace colore giallo-arancione, che maturano nel periodo compreso tra i mesi di ottobre e novembre. La polpa del caco è molto gustosa e zuccherina.
In napoletano è chiamato legnasanta per il fatto che, una volta tagliato, al suo interno è possibile scorgere l’immagine del Cristo in croce.
Una pianta di cachi è sopravvissuta al bombardamento atomico di Nagasaki, nel 1945. Chiamato anche albero della pace, è oggi protagonista di un progetto significativo – KAKI TREE PROJECT – che prevede di diffondere le pianticelle di seconda generazione nate dall’albero sopravvissuto: sono più di 250 le località nel mondo che hanno accolto il progetto, in 23 Paesi, tra cui l’Italia con quasi 100 piantagioni. 💚

↑ Le illustrazioni della rubrica Li conosciamo davvero? di Forestami sono realizzate dalle illustratrici Annalisa e Marina Durante, docenti di Super - Scuola Superiore d'Arte Applicata.